
À coeur ouvert è il titolo che anima ed ispira questa esposizione. Non è soltanto il titolo della mostra, né semplicemente il nome di un’opera dell’artista italo-svizzera Sonia Gasser, protagonista dell’esposizione: è molto di più. À cœur ouvert rappresenta la sintesi profonda del moto interiore che guida questa straordinaria artista nel suo percorso creativo.
“À cœur ouvert, je m’engage dans une quête profonde des émotions, où se mêlent intimement ma passion pour la mode et mon amour inconditionnel pour la peinture.”
A cuore aperto mi immergo in una profonda ricerca delle emozioni, dove si intrecciano intimamente la mia passione per la moda e il mio amore incondizionato per la pittura.
Partendo da questa affermazione dell’artista, si comprende chiaramente come il filo rosso che lega tutte le opere in mostra sia il sentimento, che rappresenta l’essenza di una creazione artistica intensa e al tempo stesso delicata.

Delicato è l’aggettivo che meglio si addice per descrivere le opere esposte, sia se si tratta degli acquerelli, sia se prendiamo in considerazione le tele in acrilico o la piccola scultura di un cuore di carta.
Dal punto di vista tecnico colpisce l’attenta e minuziosa ricerca del materiale, del supporto artistico. Perché nulla è scontato, nulla è scelto per caso. Anche il materiale contribuisce infatti a dar vita a creazioni raffinate, eteree.
Leggerezza è ciò che contraddistingue anche quel piccolo cuore pulsante, realizzato con un materiale fragile come la carta. Ma esso non è affatto fragile, è forte perché “ha amato, perduto, sperato, sognato”.


Il tratto che l’artista imprime sulla carta o sulla tela è estremamente lieve e pulito. I volti delle donne, protagoniste delle sue creazioni, non appaiono mai del tutto definiti. Spesso l’attenzione si concentra su un singolo dettaglio del volto femminile: la bocca. Più raramente, in un solo caso, vediamo anche la presenza degli occhi.
Ed è qui che si rivela tutta la poetica dell’artista, da questo piccolo ma significativo particolare: l’occhio attento può arrivare a comprendere anche la personalità di chi si cela dietro al pennello.
La bocca, sostiene infatti l’artista, “comunica molto più degli occhi”.
La bocca può apparire aperta, semi-aperta o chiusa, serrata. Ed è proprio osservandola con attenzione che possiamo intuire la personalità racchiusa in quel volto. C’è chi è timido e tace, o parla appena; c’è chi, al contrario, è estroverso, e allora la bocca si mostra spalancata, pronta a dar voce ai propri pensieri senza alcuna remora. E poi c’è chi, pur essendo riservato, ha intrapreso un percorso interiore per riconoscere il proprio valore, riuscendo in questo modo ad emergere dalla fragile bolla di sapone in cui si era rifugiato, conscio ormai delle proprie forze e peculiarità.


Sono opere estremamente versatili, in cui ognuno di noi può riconoscersi, lasciarsi emozionare e incantare. Una versatilità di sentimenti che emerge con forza proprio dalla delicatezza e dalla bellezza dei tratti. Sentimenti che emergono con intensità da segni leggeri e armoniosi che l’artista imprime sulla tela o sulla carta.
Perché delicatezza e forza non si escludono, anzi: spesso la prima è la linfa vitale della seconda. Così come accade nella vita, dove la dolcezza dei sentimenti può rivelare la presenza di un’anima forte, consapevole, determinata.

L’arte ha la grande capacità di far emozionare chi la osserva. È un viaggio che chiunque, con la giusta sensibilità, può intraprendere. L’importante è lasciar fuori dal vagone pregiudizi o remore e lasciarsi trasportare dai colori, dai segni, dalle forme. Chi lo fa, farà proprio il mondo dell’artista, permettendo a quelle opere di assumere una nuova vita: quella di chi le osserva e le fa sue.
Rossella Antonucci
