#codicetrasparente

personale di Ilaria Finetti

6 – 30 dicembre 2023

Si conclude tra cromie vivide questo anno espositivo che vede come protagonista una frizzante e brillante artista toscana. Ilaria Finetti collabora da molti anni con il team di Zerouno e si presenta con una personale ricolma di grinta ed entusiasmo.

Conservando uno stile illustrativo Ilaria Finetti lascia che ci si immerga in un mondo poetico e fantastico reso con una leggerezza leggiadra che solo l’acquerello riesce a rendere. La natura e la biologia ispirano soluzioni che paiono galleggianti e che danno il titolo all’esposizione.

#codicetrasparente è infatti un hashtag creato per questo evento ed estrapolato da una biografia dell’artista in cui lei definisce la sua arte un passaggio dall’illustrazione ad un ‘codice più astratto e surreale’ lasciando che emergano immagini tra le ‘trasparenze’ della sua tecnica.

In realtà questa arte identifica un codice espressivo avulso dai retorici contesti artistici, non è astrazione concettuale e non è figurazione schietta e nitida. E’ priva di pastosità, di segnica incisiva e di materia questa arte: è leggerezza soave, è sospensione in una dimensione cromaticamente raffinata e volutamente aleggiante. Compaiono in questo altrove tonale pesci, alberi, foglie, alghe e linee ricurve che compongono sfere e forme.

Evidente è il richiamo alla vita, alla fecondità e all’acqua con elementi ricorrenti presenti in ogni opera. Non c’è convenzionalità nè retorica nelle opere della Finetti, non ci sono richiami a luoghi comuni, nè si è mai visto qualcosa di simile. C’è un’indubbia padronanza della tecnica, un’arguta maestrìa nel disegno, soprattutto c’è raffinatezza ed eleganza.

Calvino scriveva

“Nei momenti in cui il regno dell’umano mi sembra condannato alla pesantezza, penso che dovrei volare come Perseo in altro spazio.”

E’ in questa altra dimensione che la Finetti proietta chiunque si perda nelle sue forme e tonalità creando una forte suggestione, perchè l’uomo da sempre cerca di spiegare le verità profonde dell’esistenza e con questa arte ci si sente come liberati dal peso delle domande e dei problemi.

Bruno Munari invitava a guardare l’aria perchè i bambini già lo fanno, noi invitiamo a guardare le opere di Ilaria Finetti dai gesti agili e duttili, quasi elastici per liberarsi dalle sovrastrutture quotidiane.

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